Famiglia: Labiate (Lamiaceae)
Altri nomi dell’Origano :
Acciughero, arburà, arecata, arecheta, arect, ari cinu, ariect, arienu, ariganu, colna, cornabeusa, cornabugia, corniera, erba acciuga, erba rossa, majorana pelosa, maluruss, mazarone salvadie, menta bastarda, mostranci, neta rossa, origanu, puliejo, regamo, regane, rianu, rihanu, rigamo, riganu, scarsapepe selvatico, u pelléje, u réghene, u rièghene, urigan
Descrizione:
L’origano è una delle erbe aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea in virtù del suo intenso e stimolante profumo.
E’ un’erba perenne, si presenta in grossi cespugli dal fusto eretto alto da 25 a 80 centimetri, costituiti da numerosi steli erbacei che portano tante foglioline, profumatissime, di forma ovale arrotondate verso la base aventi un minuscolo picciolo, gambi ramificati sovente rossastri. Tutta la pianta porta dei peli glandulosi. Le foglie sono opposte e di grandezza variabile; le interiori sono le più grandi, lunghe sino a 5 cm., ma salendo diventano sempre più piccole. Ovali o ellissi, i bordi interi lievemente dentellate. Durante la primavera e l’estate, alla sommità dei rametti compaiono fiori, piccoli e di color rosa-porporina, di 4-7 mm, riuniti in pannocchie globose.
Dove si trova:
Pianta originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale. In Italia è presente in quasi tutte le regioni, dal piano ai 1.300 metri.
E’ comune lungo le strade di campagna, nei luoghi incolti, sui colli, cespugli, ai margini dei boschi, zone sassose e soleggiate. Predilige i terreni calcarei e silicei.
Parti utilizzate:
La pianta fiorita, quindi le foglie e i fiori.
Tempo di raccolta e conservazione:
L’origano fiorisce da Giugno a Settembre; le piante vengono raccolte all’inizio della fioritura e legate a mazzetti a testa in giù, e fatte seccare all’ombra, in locali ventilati. Si utilizzano le foglie e le estremità fiorite, che si conservano in vasi di vetro o porcellana.
Come si coltiva:
Può essere propagato per semina (da effettuare in primavera) o per divisione delle piante accestite (in primavera o dopo la fioritura).
Non richiede cure particolari: gli basta un luogo soleggiato e piuttosto asciutto per crescere e diffondersi spontaneamente. Si semina alla fine dell’inverno in semenzaio, a maggio si mettono a dimora le pianticelle; oppure si semina direttamente a dimora in aprile. Si moltiplica anche per divisione dei cespi, effettuata in autunno.
Principi attivi:
I suoi principi attivi sono principalmente i fenoli Timolo e Carvacrolo oltre a linaiolo, terpinene, terpinolo, cimene, grassi, proteine, sali minerali, vitamine e carboidrati.
Un principio amaro, tannino, gommoresina.
Proprietà:
L’origano non è importante solo per il suo utilizzo in cucina ma anche per le sue numerose proprietà terapeutiche. E’ una pianta: antalgica, analgesica, aromatica, diaforetica, diuretica, carminativa, bechica (espettorante), stomatica, stimolante nervina, antireumatica, aperitiva, sedativa, antispasmodica, antisettica delle vie respiratorie, emmenagoga, tonica, parassiticida esternamente. Afrodisiaca. Il suo olio essenziale è molto utilizzato nell’aromaterapia. I suoi infusi sono consigliati contro la tosse, le emicranie, i disturbi digestivi e i dolori di natura reumatica svolgendo una funzione antinfiammatoria.
Altre applicazioni terapeutiche: aerofagia, boccia epigastrica dei malati immaginari e psicopatici. Asma bronchiale, bronchite umida, bronchite cronica, tosse da irritazione, tubercolosi polmonare, atonia digestiva, digestioni lente, inappetenza, clorosi, dispepsia, gastroectasie, idropisia addominale, meteorismi, reumatismi acuti e cronici, reumatismi muscolari, assenza di regole (non per la gravidanza). Frigidità sessuale. Piaghe mal guarite. Diarrea. Tosse asinina o pertosse.
La pianta contiene olio essenziale che svolge un’azione efficace e stimolante sul sistema nervoso; stimola la secrezione di succhi gastrici, aiuta la digestione, attenua le contrazioni intestinali dolorose ed elimina i gas.
L’origano si usa pure esternamente, da solo o associato ad altre piante (verbena, timo, geranio, rosmarino) contro le infezioni cutanee ed i parassiti della pelle, come pure fa parte della formula del bagno afrodisiaco o di rigenerazione sessuale.
L’Origano è anche un buon repellente per le formiche: basta cospargerlo nei luoghi frequentati e ricordarsi di sostituirlo spesso per tenerle lontane.
Preparazione e uso:
Decotto:
Bollire per cinque minuti 15 gr di infiorescenze e foglie in mezzo litro d’acqua, quindi filtrare.
Questa dose serve per tre somministrazioni al giorno.
Rimedio per asma
Decotto:
Bollire per 10 minuti 30 gr di sommità fiorite in un litro d’acqua.
Lasciare intiepidire e filtrare e poi dolcificare con miele e berne qualche bicchierino durante il giorno.
Infuso:
2 gr. di origano, acqua bollente gr. 100.
Dose: 2-3 tazze, contro la tosse asinina., le tossi in genere, la diarrea.
Infuso:
Versare una tazza di acqua bollente sopra una cucchiaiata di foglie e infiorescenze; filtrare e bere due tazze al giorno del liquido filtrato.
Rimedio per raffreddore Essenza o infuso al 10% per bagni antireumatici.
Polvere:
2-4 grammi in ostia durante la giornata.
La polvere dei fiori e delle foglie è sternutatoria e si adopera nei mal di testa, nella congiuntivite come pure nei catarri dei seni frontali.
Infuso di 2 gr, di foglie e sommità fiorite per un litro d’acqua, edulcorato con sciroppo o zucchero, è un buon sudorifero, dopo una forte stanchezza, provocata da strapazzo per un lungo camminare, purchè i visceri non siano infiammati. L’infuso di fiori e foglie porta del successo quando le mestruazioni ritardano e vi è soppressione di urine.
Olio di origano calma il mal di denti, mettendone una goccia nel cavo del dente malato.
Nel torcicollo, si possono scaldare al fuoco le foglie fresche (in mancanza si usano secche) e dopo averne fatto un sacchetto, si mette ancora molto caldo sulle parti doloranti reumatizzate, al collo. Avviluppato il capo con queste foglie, si vince il raffreddore. Lo stesso effetto si ottiene aspirando più volte al giorno pel naso, i vapori dell’infuso, in modo da umettare le mucose nasali.
Per le frizioni e i fomenti è meglio usare 30 grammi di sommità fiorite, per un litro di acqua bollente. Gli infusi devono riposare appena versata l’acqua bollente, non più di 18 minuti ed essere coperti.
Altri modi di somministrare sono:
Essenza: 4 a 6 gocce, 3 o 4 volte al giorno su una zolla di zucchero.
Estratto fluido: 3 a 5 gr. al giorno, frazionati.
Notizie e curiosità:
Il nome origano deriva dal greco òros = monte e gànos = ornamento. Quindi, ornamento della montagna.
Nel linguaggio dei fiori l’Origano da sempre è stata considerata una pianta che dà sollievo, conforto e salute
Delle piante di Origanum si nutrono le larve di alcuni lepidotteri, come ad esempio Coleophora albitarsella.
Nell’Estremo Oriente era sacro a Shiva e Visnù e non mancava mai di fianco ai tempi buddisti. Era considerato pianta di devozione: il vaso di origano alla finestra era segno di particolare religiosità e significava che in quella casa abitavano persone pie.
Dall’Oriente arriva in Grecia durante la conquista macedone, con Alessandro Magno.
Dalla Grecia giunge a Roma , dove lo si apprezza per le sue tante virtù.
Noto fin dall’antichità, l’origano ha avuto buon impiego nella cucina romana. Il suo uso è continuato anche nei secoli successivi ma per lo più limitato alle regioni del Sud.
L’origano contiene olio essenziale che svolge un’azione efficace e stimolante sul sistema nervoso; stimola la secrezione di succhi gastrici, aiuta la digestione, attenua le contrazioni intestinali dolorose ed elimina i gas.
Sull’apparato respiratorio l’azione di questa pianta esercita un’azione sedativa della tosse e ha una blanda azione purificante.
In medicina veniva utilizzato grazie al suo profumo penetrante come disinfettante di ambienti durante le epidemie e bruciato in ampi bracieri insieme a timo e menta. La risalita dell’origano verso Nord è recente e, di fatto, coincide con la diffusione della pizza.
L’Origano in cucina:
Molto impiegato in cucina per aromatizzare carni, pesci, funghi, verdure, ecc…, è un ingrediente fondamentale delle pizze tradizionali come la margherita (pomodoro, mozzarella, origano) o la napoletana, ma può essere impiegato anche nella preparazione della salsa di pomodoro e di insalate fresche di stagione e di molti altri piatti mediterranei; viene utilizzato per aromatizzare pietanze cotte o crude, formaggi, insalate di pomodori, per conservare ortaggi sott’olio e sott’aceto, nelle salse e nei liquori digestivi.
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