Borragine (Borago officinalis L.)

Famiglia: Boraginaceae
Altri nomi della Borragine :
Boragia – Borrana – Buglossa vera – Buresa – Burraina – Burrane – Burraxi – Lingua rada – Vorraina – Vurrane
Descrizione:
Erbacea annuale, alta 30-60 cm, ricoperta di peli biancastri ed ispidi. Fusto eretto, robusto, cavo, ramificato in alto. Foglie alterne, le basali (2-4 x 5-8) picciolate, quelle superiori sessili, ovato-oblunghe, ondulate al margine. Fiori azzurri, o raramente rosei, in infiorescenze scorpioidi terminali o ascellari. Epoca di fioritura da aprile ad ottobre.
Dove si trova:
È diffusa in tutta Italia, dalla zona mediterranea a quella submontana; si trova un po’ dovunque nei luoghi coltivati, negli incolti, nelle zone ruderali, cresce bene su qualsiasi tipo di terreno purché sia ben drenato ed in posizione soleggiate.
Parti utilizzate:
Le sommità fiorite e le foglie. La pianta intera deve essere colta poco prima della fioritura e posta a seccare con cura in luogo asciutto ed areato, in quanto la grande quantità di succo che possiede ne favorisce l’ammuffimento e l’annerimento.
Tempo di raccolta e conservazione:
Il momento migliore per la raccolta di foglie e fiori è il mese di giugno, quando le proprietà balsamiche sono all’apice, ma le foglie possono essere raccolte in ogni periodo, a seconda della necessità, già due mesi dopo la semina.
Le foglie possono venire essiccate all’ombra, in zona ventilata e non polverosa, ma il risultato non è sempre soddisfacente; i fiori possono venire canditi, o più semplicemente congelati in cubetti di ghiaccio, d’aspetto decorativo, da servire con gli aperitivi.
Come si coltiva:
Si semina da marzo a luglio, in file distanti 40 cm, in posizione soleggiata, si innaffia spesso e si sarchia. Sopporta i freddi invernali e può essere seminata in settembre per raccogliere le sommità pronte in primavera. Si riproduce anche per divisione dei cespi in autunno.
Principi attivi:
Contiene in abbondanza un succo spesso e mucillaginoso che fornisce grandi quantità di nitrati di potassio, grosse quantità di vitamina C, antociani, resine, mucillagini, allontoina.
Proprietà:
Viene indicata nelle affezioni delle vie respiratorie (bronchiti, tossi, ecc.) nei reumatismi e nelle malattie eruttive. L’olio tratto dai semi ha indicazioni dermatologiche.
Uso interno: l’infuso di fiori di borragine ha una modesta proprietà emollientetossifugaespettorante, come pure un irrilevante effetto diuretico e depurativo. Le foglie (la parete verde in generale) oltre all’effetto diuretico, sono ritenute valide come sudorifero del reumatismo e nelle forme morbose eruttive caratteristiche dell’infanzia, nonché per eczemi e foruncolosi.
Uso esterno: fiori e foglie vengono utilizzate come decongestionanti ed emollienti su zone di pelle arrossata e con eruzioni cutanee.
Le foglie bollite si applicano sotto forma di cataplasmi nei dolori della gotta, sugli ascessi e le infiammazioni cutanee, in associazione a Bardana e Verbasco; i fiori, le foglie e la parte aerea della pianta si usano come emollientilenitiviantipruriginosi delle mucose buccali e della pelle.
Preparazione e uso:
Uso interno:

Infuso:
Ponete 10 g di borragine in insusione in 1 litro d’acqua bollente per 15 minuti. Filtrate accuratamente e bevetene 2 tazze al giorno lontano dai pasti come rimedio contro l’idropisia.

Infuso:
Preparare misto di erbe con 30 g di borragine (foglie), 40 g di tiglio e brattee, 20 g di papavero (petali), 10 g di farfara e metterne un cucchiaio in 250 ml di acqua bollente. Dolcificare con miele di eucalipto. Berne 2/3 tazze al giorno.

Decotto:
Fare bollire 20 g di borragine fresca in 1 litro d’acqua per 3-4 minuti. Dopo 15 minuti filtrate. Consumatene due tazze al giorno come rimedio contro i calcoli alla bile.

Tisana:
Preparare un misto con 30 g di fiori e foglie di borragine, 40 g di equiseto, 10 g di fiori di lavanda, 20 g di semi di fieno greco. Lasciarne macerare 3 cucchiai per una notte in un litro d’acqua. Filtrare e berne 2/3 tazze al giorno dolcificando con miele di girasole contro la depressione.

Uso esterno:

Impacco:
Mettere 50 g di foglie essiccate o fresche ben schiacciate in infusione in 1 litro d’acqua. Da utilizzare come impacco per attenuare il prurito.

Notizie e curiosità: 
La Borragine può dire, e ciò non è bugia; io ti conforto il cuore e genero allegria”.
Questi due versi della Scuola Salernitana riassumono tutti gli attributi che gli antichi davano alla Borragine: la virtù di scacciare la melanconia. Il suo nome deriverebbe dal latino burra “stoffa ruvida”, facendo allusione alla pelosità di tutte le sue varie parti, o dall’arabo “abourash” che vuol dire letteralmente “padre del sudore”, con chiaro riferimento alle ben note proprietà antipiretiche e sudorifiche. Già nel Medio Evo, Alberto Magno la definiva “generatrice di buon sangue”.

La Borragine in cucina:
Le foglie crude, dal lieve sapore di cetriolo, tritate finemente si mangiano in insalata; lessate si cucinano come gli spinaci o si usano per ripieni, frittate, zuppe, torte di verdura. I fiori si uniscono alle insalate, ma vengono anche usati come colorante naturale per aceti aromatici oppure canditi per decorare dolci.

Attenzione!

1) Tutte le notizie riportate in questa sezione hanno solo uno scopo informativo. In nessun caso si vuole indurre ad auto-diagnosi o auto-terapia, questo può essere molto pericoloso. Solo un medico può effettuare diagnosi o terapia, per problemi di ordine sanitario rivolgersi al consiglio di un medico.
2) Ricordiamo che la raccolta di gran parte delle piante di questo sito è soggetta alle norme regionali per la protezione della flora spontanea

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