Famiglia: Rosaceae
Altri nomi della Fragolina di bosco :
Amansus, briachelle, fregul, frola, magiostra, merello, mura di terra
Descrizione:
Pianta: erbacea, perenne, alta circa 20 cm
Fusto: ha due tipi di fusto, uno strisciante (stolone), che ai nodi emette radici in corrispondenza delle quali nasce un altro fusto molto corto su cui crescono foglie e fiori
Foglie: composte da tre foglioline ovate, con margine dentellato, provviste di lungo picciolo
Fiori: racemi di 5-8 fiori bianchi con corona formata da 5 petali e con numerosi stami
Frutti: (falsi frutti) formati da una parte carnosa, di colore rosso su cui sono inseriti i frutti veri (acheni) che sono i semini che si trovano sulla superficie
Dove si trova:
Pianta a larga diffusione, si trova sia allo stato selvatico .nei boschi, su vecchi muri a retta di campi, e nei prati fino a 1600 m di altezza
Parti utilizzate:
Le foglie e i falsi frutti
Tempo di raccolta e conservazione:
Le foglie si raccolgono in primavera, i falsi frutti in estate.
Come si conserva: le foglie vanno fatte essiccare all’ombra in strati sottili e poi conservate in sacchetti o barattoli, i falsi frutti si conservano surgelati o in preparazioni (marmellate, sotto liquore, sotto zucchero ecc.)
Come si coltiva:
Recentemente ne sono stati fatti ibridi rampicanti che ne permettono la coltivazione anche sui terrazzi. L’impianto si esegue in settembre per divisione delle piante o facendo radicare gli stoloni. Richiede terreno sciolto, concimato e ben drenato, in quanto il ristagno d’acqua favorisce la formazione di muffe che aggrediscono l’apparato fogliare facendolo seccare. Per questo si consiglia, quando le piantine stanno fruttificando, di mettere a contatto con il terreno uno strato di trucioli di legno che aiutano il drenaggio ed evitano, durante l’annaffiatura, che la terra vada sui frutti; così facendo, inoltre, si facilita il lavaggio al momento del consumo.
Principi attivi:
Mucillagini, tannini, alcooli triterpenici (rizoma); vitamine C, A, B, zuccheri (frutti).
Proprietà:
Dietetiche, aperitive, depurative, diuretiche, astringenti, antiinfiammatorie.
Il rizoma della Fragolina ha proprietà aperitive, depurative che possono essere sfruttate dai gottosi, dagli artritici, dai reumatici e da coloro che sono affetti da sciatica e calcoli; il rizoma è inoltre un buon astringente gengivale
Le foglie hanno proprietà analoghe alle radici e in più sono considerate un buon antidiarroico, astringente cutaneo, antiemorragico e cicatrizzante.
Preparazione e uso:
Uso interno:
Il rizoma : Per stimolare l’appetito, aumentare la diuresi, depurare l’organismo dagli acidi urici.
Le foglie : Per aumentare la diuresi, eliminare gli acidi urici, frenare diarree.
Decotto
1 grammo di rizoma in 100 ml di acqua. Due tazze al giorno prima dei pasti.
Infuso
Mettete una manciata di foglie di fragolina essiccate in 1 litro d’acqua in 1 litro d’acqua bollente.
Lasciate riposare per 15 minuti, quindi dolcificate con zucchero o miele.
Tisana di fragola
Lasciate in infusione 1-2 cucchiaini di foglioline di fragola selvatica in una tazzina d’acqua calda e fate riposare per 20 minuti avendo cura di coprire il recipiente. Filtrate addolcendo con zucchero di canna. Volendo potete servire con qualche goccia di succo di limone.
Questa bevanda è decisamente eccellente e può essere accompagnata da pasticcini.
Uso esterno:
Il rizoma (o le foglie) per le mucose boccali infiammate.
Decotto
5 grammi in 100 ml di acqua. Fare sciacqui e gargarismi più volte al giorno.
Uso cosmetico:
Una manciata di foglie dà un bagno utile alle pelli sensibili e infiammate.
La polpa del frutto viene impiegata come maschera schiarente emolliente, rivitalizzante, utile per pelli secche e rugose.
Il succo del frutto lenisce, se applicato per mezz’ora, scottature solari di modesta entità.
Notizie e curiosità:
Le fragole venivano impiegate nella dieta quotidiana già dall’uomo preistorico: a testimoniarlo sono alcuni resti presso insediamenti del Neolitico.
La coltivazione delle fragole iniziò in Francia nel XVI secolo. Dapprima le piantine vennero apprezzate soprattutto per la fioritura, ma Jean de la Quintinye, giardiniere del Re Sole, intuì ben presto che esse potevano avere anche una funzione alimentare. Iniziò così a selezionarne le varietà fino a ottenere quei frutti che oggi tutti coltivano. Le fragole selvatiche, comunque, godevano da secoli di una discreta fama: per i Romani costituivano anche un efficace rimedio contro alcune malattie. Linneo soprannominò la fragola «beneficio degli dei», per il fatto di essere guarito da una grave forma di gotta proprio grazie alla preziosa piantina.
La Fragolina di bosco in cucina:
Il gusto delle foglioline raccolte nel giusto periodo è eccezionale, piacevole e nuovo. Con esse vengono preparate minestre e brodi di base per risotti. Le stesse, seccate all’ombra, possono servire, quando non è possibile reperirle fresche, per preparare un delicato tè, sicuramente tra i più buoni che si possano gustare.
AVVERTENZA
Questi frutti non di rado provocano manifestazioni allergiche e orticarie. Per evitare tale inconveniente, si può tentare una specie di «profilassi di desensibilizzazione», mangiando ogni giorno per una settimana un pezzettino piccolissimo di fragola, insufficiente a scatenare l’allergia, ma utile a «vaccinare» l’organismo verso le successive consumazioni.
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