Famiglia: Genzianacee
Altri nomi della Genziana maggiore :
Ansiana, argiansana, ensiana, erba biunnina, gensana, gensara, genziana gialla, genzianezale, gersana, giansana, inzana, radis gialda.
Descrizione:
Erbacea con grassa radice a fittone, assai lunga e di colore bruno-giallastro, di fusto eretto (1,2 m). Le foglie, di grandi dimensioni, sono ovali, opposte, peduncolate corte quelle inferiori, sessili quelle superiori, solcate da nervature convergenti all’apice. In estate compaiono i fiori di colore giallo, posti in gruppi da 3 a 10 all’ascella fogliare.
Dove si trova:
Frequente nei prati e nei pascoli delle Alpi e degli Appennini, dai 700 m fino ai 2500 m di quota.
Parti utilizzate:
La radice raccolta da settembre a novembre
Tempo di raccolta e conservazione:
La radice di genziana va raccolta in primavera.
La droga si essicca al sole o in ambiente asciutto ed areato dopo averla pulita a secco e tagliata in piccoli pezzi; va essiccata al punto che, spezzandola, riveli all’interno il tipico colore giallo. Non va mai usata fresca. La genziana va conservata in luogo asciutto ed in recipienti chiusi, perché igroscopica. La radice essiccata immersa in acqua si rigonfia fortemente diventando flessibile.
Come si coltiva:
La coltivazione, da incoraggiare visto che la pianta rischia l’estinzione, non è difficile, ma richiede clima adatto cioè fresco, umido e boscoso, e terreno non calcareo. Si può coltivare anche in vaso, e in questo modo è più facile fornirle il clima e il terreno ottimali. La riproduzione avviene per semi, messi a germinare in cassoni e trapiantati poi in piena terra o in vaso. La germinazione è lenta e può richiedere anche più di un anno, perciò occorre armarsi di pazienza e aspettare, mantenendo sempre la terra umida.
Principi attivi:
La radice della genziana contiene vari principi attivi consistenti in sostanze amare. Fra questi i più importanti sono: la genziopicrina e la amarogenzina, la sostanza più amara che si conosca.Contiene anche alcaloidi (genzianina) e diversi zuccheri, enzimi, tannini e pectina.
Proprietà:
Ricca di sostanze amare, è apprezzata come stomachica, tonica, stimolante, vermifuga e antifermentativa.
Polvere, tintura, macerato, decotto e vino per inappetenza e disturbi dovuti a difficoltà digestive, per stanchezza fisica e intellettuale, per convalescenza e anemia.
Il decotto viene usato esternamente per enteroclismi contro i vermi intestinali.
L’infuso può essere impiegato per la pulizia del viso contro la pelle grassa e per schiarire le lentiggini.
La radice, molto usata per preparare liquori digestivi, ha sapore dapprima dolciastro, quindi piacevolmente amarognolo.
Preparazione e uso:
Vino di genziana maggiore
Ponete in infusione 10 g circa di genziana maggiore (radice) in ½ bicchiere d’acqua fredda per 12 ore. Trascorso questo periodo versate in bottiglia assieme a 1 l di vino bianco secco. Lasciate riposare per 1 settimana, quindi filtrate.
Consumatene ½ bicchierino prima dei pasti principali per un effetto aperitivo, dopo i pasti principali per aiutare la digestione difficile
Decotto di genziana maggiore.
Bollite per 1 minuto 2 g di genziana maggiore (radice spezzettata) in 2,5 dl d’acqua.
Bevetene 2 tazzine al giorno in caso di stanchezza fisica e intellettuale.
Notizie e curiosità:
Secondo la leggenda il suo nome deriverebbe da Gentium, re dell’Illiria (Jugoslavia) del II secolo d.C. ì, che ne scoprì le virtù e la usò per primo a scopo terapeutico.
Lutea vuol dire gialla.
La Genziana maggiore in cucina:
La radice entra nella composizione di numerosi amari, aperitivi e digestivi. Nella pratica domestica viene utilizzata per preparare vini aromatici digestivi.
AVVERTENZA
Attenersi scrupolosamente alle dosi e alle modalità prescritte, poiché in quantità elevate può causare vomito. Sconsigliato l’uso alle gestanti. Può essere facilmente confusa con il veratro o elleboro bianco (Veratrum album), pianta simile ma velenosa e identificabile dalle foglie, che sono alterne e con venature parallele, non convergenti.
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