Papavero selvatico (Papaver rhoeas)

Famiglia: Papaveraceae
Altri nomi del Papavero selvatico :
Rosolaccio
Descrizione:
Il papavero è una pianta erbacea annuale che cresce fino a 60 centimetri di altezza. Il fusto è eretto, ramoso, setoloso e produce una sostanza lattiginosa. La pianta produce un bel fiore grande 5-7 centimetri, con 4 petali rosso scarlatto racchiusi inizialmente in una capsula sub­sferica. La capsula si schiude da maggio a giungo e in alcune regioni anche in agosto e settembre, liberando i petali stropicciati e setosi.
La radice è a fittone, bianca dalla quale partono le piccole radichette. All’inizio forma una sorta di rosetta di foglie alla base da cui successivamente si sviluppano i fusti, pelosi, diritti, ramificati e alti anche 1 m.
Le foglie disposte a rosetta sono di forma ovale, lunghe e portate da lunghi piccioli profondamente lobate e dentate. Sono presenti anche delle foglie lungo i fusti ma sono molto più semplici e prive di picciolo.
I fiori sono grandi, solitari, portati da lunghi peduncoli e si formano o all’apice del fusto o all’ascella delle foglie. Sono formati da due sepali che cadono quando si aprono i 4 petali di colore rosso sangue che alla base di solito hanno una macchia nera. Sono ermafroditi, sprovvisti di nettare (caratteristica di tutte le Papaveraceae) di conseguenza l’impollinazione avviene tramite gli insetti che sono attirati dai colori vivaci dei fiori e non dal nettare.
I frutti sono delle capsule ovoidali che contengono i semi che si diffondono in seguito a forti scosse di vento perché i pori si trovano nella parte alta della capsula che una volta matura non si piega.
Tutta la pianta emette un forte odore e produce un succo lattiginoso bianco, acre e anche lei come la specie Papaver sominiferum (papavero da oppio) ha un leggero effetto narcotico anche se molto meno marcato.
Dove si trova:
E’ una specie cosmopolita che ritroviamo un po’ ovunque: in Asia, in Africa e in Europa, nelle zone a clima temperato.
Parti utilizzate:
Le porzioni maggiormente utilizzate sono i petali dei fiori, freschi o essiccati e i semi, a volte sono impiegate anche le capsule svuotate dei semi. L’olio estratto dai semi. L’olio estratto dai semi è usato principalmente a scopo alimentare.
Tempo di raccolta e conservazione:
I fiori, appena raccolti, di solito tra maggio e luglio, vengono subito essiccati all’ombra e in ambienti caldi e ventilati. Una volta secchi i petali diventano di colore rosso ancora più intenso e si conservano in recipienti ermetici di vetro o porcella e al buio.
Raccogliere i petali dei fiori a massima fioritura, e i semi quando la capsula è matura.
Essiccare i petali al buio, conservarli in recipienti chiusi al riparo dalla luce, dall’umidità e dall’aria. Essiccare le capsule e scuoterle per estrarre i semi, conservarli al riparo dall’umidità in un luogo fresco e asciutto.
Come si coltiva:
Essendo il papavero una pianta spontanea e rustica, la sua coltivazione non è per niente difficoltosa. È importante, però, seguire determinate regole per far sì che la pianta cresca sana e rigogliosa.
Innanzitutto, occorre stabilire il luogo in cui piantare i semi. Lo spazio ideale è un ampio giardino, tuttavia, è possibile seminare un po’ ovunque: margini di strade, marciapiedi, muri. L’importante è che ci sia, ovviamente, della terra, che la pianta sia esposta al sole e la zona sia ben ventilata.
Potete anche provare la coltivazione in vaso, anche se questa scelta è sconsigliata. La pianta, infatti, per sviluppare in modo efficiente le radici, ha bisogno di molto spazio.
Scegliete dunque un luogo non troppo ombreggiato e assicuratevi di piantare i semi ad almeno 15-20 cm l’uno dall’altro.
Il periodo ideale per la semina è tra l’inizio della primavera e l’inizio dell’estate, da maggio a giugno.
Prima di svolgere questa fase, è importante preparare il terreno in modo adeguato, smuovendo la terra per scompattarla.
Dopo aver seminato i papaveri, è necessario innaffiare subito e aspettare la germinazione.
La frequenza dell’irrigazione è di circa una volta ogni 3 giorni. Come ogni altra pianta, anche il papavero deve essere curato ogni giorno. Due delle operazioni da effettuare spesso sono la rimozione dei fiori e delle foglie secche e la potatura dei piccoli rami laterali.
I papaveri devono essere trapiantati a fine estate. Per questo motivo, se avete deciso di seminarli in vaso, la soluzione ideale è effettuare il trapianto a fine settembre.
Principi attivi:
La maggior parte sono contenuti nel fiore: pigmenti contenenti antocianine, mecocianina e cianidolo, mucillagine tracce di alcaloidi cristallini, readina, reagenina e rearubina. Dai semi si estrae inoltre un olio usato a scopo alimentare.
Proprietà:
Il Papavero svolge un’azione sedativa, calmante, antispasmodica, emolliente e favorisce la sudorazione in caso di stati febbrili. È efficace nelle coliche, negli stati ansiosi, nelle tonsilliti, nelle bronchiti e in particolare nella tosse nervosa. È inoltre un blando sonnifero.
• Ansia, eccitazione nervosa, tosse nervosa e insonnia grave: per i bambini somministrare da uno a tre cucchiai di sciroppo al giorno, per gli adulti da tre a cinque cucchiai di sciroppo al giorno.
• Bronchiti, tosse, tonsilliti: assumere due o tre tazze di decotto al giorno, oppure bere lo sciroppo tre volte durante la giornata dopo i pasti principali.
• Coliche: assumere all’occorrenza una tazza di decotto di petali di papavero una volta al giorno prima dei pasti principali, se le coliche persistono consultare il medico.
• Lieve insonnia, stati di nervosismo e tossi notturne: assumere l’infuso di petali di papavero prima di coricarsi alla sera. Nel caso di bambini particolarmente nervosi o insonni somministrare a cucchiai durante il corso della giornata. Per adulti invece una o due tazzine al giorno, in questi casi è possibile anche assumere l’infuso di capsule. Si ricorda che è consigliabile nel caso dei bambini consultare il pediatra.
Bellezza
• Conservare la carnagione fresca e riposata: fare dei lavaggi al volto con l’infuso di petali di papavero essiccati (uso esterno) alla sera prima di andare a dormire.
Preparazione e uso:
• Decotto: portare a ebollizione 1 l di acqua, aggiungere 5 g circa di petali di papavero essiccati, lasciar bollire per dieci minuti, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare, quindi filtrare e conservare in una bottiglia di vetro scuro.
• Infuso di petali per uso interno: sminuzzare in un mortaio un cucchiaino di petali di papavero essiccati, metterli in infusione in una tazzina di acqua bollente per alcuni minuti circa.
• Infuso di petali per uso esterno: mettere in infusione in mezzo litro di acqua bollente per un quarto d’ora una manciata di petali di papavero essiccati.
• Infuso di capsule: prendere 8-10 capsule circa di papavero essiccate, versarvi sopra 1 l di acqua bollente e lasciare in infusione da un quarto d’ora a mezz’ora circa.
• Sciroppo: macerare in mezzo litro di acqua calda cinque cucchiai di petali di papavero essiccati e finemente sminuzzati per dieci minuti circa. Colare e aggiungere poco alla volta. Sciogliendo a caldo ma senza bollire 800 g di zucchero circa. Versare e conservare in bottigliette di vetro scuro.

Notizie e curiosità: 
Oggi, la sua diffusione è in lento declino per via dell’uso sempre più massiccio di pesticidi e diserbanti. Considerate, dunque, che se in un campo di grano o di granoturco non si scorgono i colori sgargianti del papavero, quasi certamente quel campo è stato trattato con sostanze chimiche.
Una curiosità molto particolare è legata allo schioccare del petalo del papavero in fiore. Posto nel pungo della mano e colpito col palmo dell’altra, lo schiocco sarebbe prova di fedeltà e di amore ricambiato.
Il papavero è anche associato al simbolo del potere. Infatti chi di noi non ha mai detto “gli alti papaveri della politica” oppure “è stato qualche grosso papavero a procurargli quella carica”. Questo fatto è da ricollegare a una antica leggenda che ha come protagonista Tarquinio il superbo, uno dei re di Roma. Si narra infatti che Tarquinio il superbo per far vedere al figlio il metodo migliore per impossessarsi della città di Gabi fece buttare giù con un bastone i papaveri più alti del suo giardino che significava che si dovevano prima distruggere le più alte cariche, le persone più importanti e autorevoli.
Una volta il fiore di papavero veniva anche usato per rappresentare la fedeltà: si prendeva un suo petale e si posava sul palmo della mano e si colpiva con un pugno, se si sentiva un rumore come di schiocco voleva dire che l’amato/a era fedele.
Nel linguaggio dei fiori il papavero simboleggia invece l’orgoglio sopito.

Il Papavero selvatico in cucina:
Le parti del Papavero che trovano maggiore impiego in cucina sono i piccoli semi neri dal sapore di noce, delicato e speziato, i semi sono ampiamente utilizzati per aromatizzare pane, biscotti e torte, in particolare si ricorda che nei paesi dell’Europa centrale si preparano squisiti dolci con ripieno di semi di papavero. Inoltre aggiunti alla polvere di curry servono come base per aromatizzare e addensare. Inoltre dalla prima spremitura a freddo dei semi si ottiene un olio commestibile.

AVVERTENZA
Il rosolaccio in dosi eccessive può causare intossicazione e avvelenamento. Occorre pertanto rispettare sempre le dosi che vengono consigliate e non usare le capsule

Attenzione!

1) Tutte le notizie riportate in questa sezione hanno solo uno scopo informativo. In nessun caso si vuole indurre ad auto-diagnosi o auto-terapia, questo può essere molto pericoloso. Solo un medico può effettuare diagnosi o terapia, per problemi di ordine sanitario rivolgersi al consiglio di un medico.
2) Ricordiamo che la raccolta di gran parte delle piante di questo sito è soggetta alle norme regionali per la protezione della flora spontanea

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