Famiglia: Urticacee
Altri nomi della Parietaria :
Canigea, codizza, erba di mur, erba di vento, erba murale, erba vetriola, fior della Passione, jerbe muell, partara, spaccapietra, vetriola comune
Descrizione:
Erbacea con radice fusiforme e fusto pubescente sdraiato o eretto (40 cm), tenero e carnoso, diviso in rami. Le foglie sono brevemente picciolate, alterne, di forma ovato-lanceolata, soffici al tatto, che con facilità si attaccano ai vestiti. In estate porta fiori verdognoli, piccoli e insignificanti, riuniti in infiorescenze all’ascella delle foglie superiori.
Dove si trova:
Vegeta in grossi cespi sui muri vecchi e tra le macerie, ma anche in siepi e luoghi ombrosi.
Parti utilizzate:
La parte aerea. A scopo alimentare si usa la pianta intera prima della fioritura, poi solo le sommità più tenere.
Tempo di raccolta e conservazione:
La parte aerea va raccolta in estate. Le foglie vanno essiccate velocemente all’ombra e conservate in vasi di vetro; può essere essiccata in locale asciutto e ventilato.
Principi attivi:
Presenta sali di potassio, calcio e zolfo, mucillagine, tannino.
Proprietà:
E’ diuretica, espettorante, colagoga, antiflogistica.
Come cibo per una cura depurativa e rinfrescante; succo, infuso e decotto per cistite e irritazioni dell’apparato urinario; compresse di infuso concentrato o cataplasmi della pianta triturata per emorroidi e ragadi anali.
I principi attivi della pianta vengono estratti dall’industria farmaceutica e utilizzati, in associazione ad altre sostanze, per la produzione di numerosi tarmaci diuretici ed emollienti.
In cucina si impiega la pianta intera prima della fioritura o, poi, solo i germogli degli apici.
Previa cottura, viene usata per la preparazione di minestre (alle quali dona un bel colore verde); spesso viene associata all’ortica.
Il nome di “erba vetriola” deriva dalla capacità della pianta (in particolare degli acheni pelosi) di pulire perfettamente vetri, fondi di bottiglie e bicchieri; viene invece detta “muraiola” per come, grazie al lungo apparato radicale, si ancora tenacemente ai muri, riuscendo spesso a sgretolarli.
Preparazione e uso:
Macerato di parietaria
Dopo avere affettato a spicchi 2 cipolle e frantumato 10 g di parietaria (parte aerea), 30 g di gramigna (rizoma) e 30 g di carciofo (foglie), ponete il tutto a macerare assieme alla scorza di 1 limone (solo la parte gialla) in 1 l di vino bianco ad alta gradazione per 10-12 giorni.
Trascorso questo periodo filtrate e conservate il macerato in una bottiglia ben chiusa.
Consumate 3 tazzine al giorno, lontano dai pasti, come rimedio in caso di idropisia.
Decotto di parietaria
Mettete 5 g di parietaria (parte aerea) in 1 dl d’acqua.
Applicate compresse imbevute di decotto per risolvere scottature leggere.
Infuso
Mettere una manciata di parietaria tritata, fresca o essiccata, in 1 litro d’acqua bollente.
Lasciate riposare per 20 minuti quindi dolcificate con zucchero.
La Parietaria in cucina:
La parietaria si usa cotta (la sua ruvidezza impedisce di consumarla cruda) per preparare ottimi minestroni che colora di verde intenso, sola o unita all’ortica. Il gusto è buono e la grande quantità di nitrato di potassio rende queste pietanze diuretiche come un piatto di asparagi.
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