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Prugnolo
(Prunus spinosa L.)
   

Famiglia: Rosacee

Descrizione: Arbusto alto fino da 1 a 3 m, dalla corteccia grigio scura e ricca di spine legnose; i fiori color avorio sono piccoli e molto numerosi; il frutto è una bacca rotonda, di color azzurro violaceo quando quando è matura.

Dove si trova: Cresce sui pendii soleggiati e ai margini dei sentieri delle regioni montuose di tutta Europa; si è naturalizzato nel continente americano.

Le parti utilizzate: I fiori e frutti (prugnole).

Proprietà: Il prugnolo non è una pianta medicamentosa eccezionale, tuttavia le sue le sue proprietà appaiono interessanti e vale la pena di saperle sfruttare.
I FIORI contengono amigdalina (un glucoside cianogenetico), derivati della cumarina e flavonoglucosidi, che esercitano un'azione lassativa, diuretica e depurativa. L'effetto lassativo dei fiori è leggero ma efficace ed è seguito da un'azione antispasmodica (rilassante) della muscolatura che ricopre l'intestino crasso: sono molto indicati nella stitichezza funzionale, che si manifesta nei casi di colon irritabile.
I FRUTTI (prugnole o susine selvatiche) contengono tannino (responsabile del tipico sapore aspro), flavonoidi, acido malico, saccarosio, pectina, gomma e vitamina C; al contrario dei fiori, sono astringenti e perciò utili in caso di diarrea semplice e di decomposizione intestinale; i frutti sono anche eupeptici (stimolano i processi digestivi), aperitivi e tonificanti dell'organismo in generale.
Il consumo dei frutti provoca un aumento dell'appetito e una sensazione rinfrescante e rivitalizzante; si possono mangiare freschi, cotti o sotto forma di sciroppo.
Il liquido di cottura delle prugnole si può utilizzare per effettuare tamponi nasali efficaci per fermare l'epistassi (emorragia nasale); si può usare anche per fare sciacqui e gargarismi in caso di gengivite (infiammazione delle gengive) e di faringite. 
ATTENZIONE
Le mandorle dei noccioli delle prugnole, come quelle di molti altri frutti della famiglia delle Rosacee, contengono acido cianidrico, che è un potente tossico e quindi non si devono mangiare, né schiacciare.
Anche la corteccia dei rami e della radice contiene acido cianidrico o prussico e, anche se alcuni la consigliano come astringente, va decisamente evitata.

Preparazione e uso:
Uso interno:
Ha un effetto lassativo indicato nella stitichezza funzionale, che si manifesta nei casi di colon irritabile.
Infuso - Si prepara con 60 g di fiori in 1 litro d'acqua; se ne prende una tazza al giorno, al mattino.
In caso di diarrea semplice e di decomposizione intestinale; stimolano i processi digestivi ed ha funzione aperitiva e tonificante.
Frutti - si possono consumare freschi o bolliti nell'acqua (bastano 2 minuti), per togliere il sapore aspro.
Sciroppo - Si prepara con mezzo chilo di frutti, mezzo chilo di zucchero e un bicchiere d'acqua. Si mescola e si lascia bollire per 15 minuti; si ottiene uno sciroppo rosso e di sapore gradevole; si filtra con un panno e si prende a cucchiaiate, come antidiarroico o come aperitivo.
Decotto - Si fanno bollire 100 g di frutti in 1 litro d'acqua per 10 minuti, a fuoco lento; si filtra il liquido ottenuto e si somministra a cucchiaiate.
Uso esterno:
Per fermare l'epistassi (emorragia nasale).
Tamponi nasali - Si effettuano con una garza impregnata dello stesso decotto che si consiglia per uso interno.