I borghi rurali che si ricollegano come origini al periodo medioevale
, sono localizzati quasi esclusivamente sui versanti solatii della
valle principale, o di quelle laterali minori, mentre gli insediamenti
di fondo valle, per la limitata sezione del bacino e le scarse possibilità
di sfuttamento agricolo del terreno, sono poco numerosi.
I fattori determinanti per la scelta dell'ubicazione degli insediamenti,
sono stati unicamente i caratteri morfologici e climatici del territorio
nel quale sono inseriti, i percorsi che li interessano, il soleggiamento
e le possibilità di sfruttamento delle limitate aree pianeggianti,
mentre sono quasi completamente assenti esigenze di carattere difensivo.
Mancano infatti insediamenti di forma chiusa e compatta serrati,
entro cinte murarie o borghi arroccati sui crinali come spesso troviamo
nella vicinanza della costa o nell'immediato entroterra.
Le architetture rivelano le loro origini legate a una società
esclusivamente agricola: non esistono passaggi coperti o collegamenti
a ponte tra edifici che si fronteggiano lungo un percorso, dettati
dalla necessità di passaggi sicuri tra cellule contigue,
ma le strutture urbane, circondate da orti e da aree coltivate si
aprono verso i campi determinando una solidarietà strutturale
tra il nucleo abitato e l'area produttiva.
La morfologia degli insediamenti è a schema aperto o, più
raramente lineare, nel qual caso segue il tracciato di una percorrenza
storica , con cellule abitative allineate secondo uno sviluppo nastriforme
lungo il percorso principale, come ritroviamo a Montebruno; negli
insediamenti a schema aperto invece l'aggregazione più o
meno vasta delle unità abitative unifamiliari, si attua senza
uno schema prefissato, ma quasi sempre prospicente gli assi stradali,
siano questi i principali o i secondari trasversali posti generalmente
lungo le linee di massima pendenza del terreno (Alpe, Fascia, Propata,
Bavastri).
I percorsi pianeggianti spesso si allargano a formare aie su cui
si affacciano le abitazioni, i fienili e i locali per il deposito
degli attrezzi, mentre lungo i percorsi trasversali scoscesi le
cellule abitative si presentano contigue le une alle altre con muri
in comune e colmi dei tetti posti in direzione parallela all'asse
stradale.
L'edilizia rurale, nelle sue forme originali, si può ritrovare
oggi solo nei borghi più decentrati e quindi di difficile
accessibilità, ove esiste ancora una economia contadina che
permetta lo sfruttamento delle strutture, siano queste agricole
come stalle, fienili e cascine o più propriamente domestiche
quali aie, essiccatoi, abitazioni, mantenendo vivo un ambiente che
ha la sua ragione di essere solo in funzione della sua utilizzazione.
L'analisi delle principali percorrenze ha evidenziato come la popolazione
sia concentrata in centri abitati o frazioni con case molto ravvicinate
tra loro, e sia completamente assente il fenomeno delle case sparse
in prossimità dei fondi coltivati. La casa rurale si presenta
con forme differenziate a seconda del suo utilizzo: nei borghi possiamo
trovare la casa isolata o quella aggregata ad altre abitazioni,
il tipo con rustico sottostante o con stalla e cascina separati,
tuttavia l'omogeneità dei materiali e degli elementi strutturali
determinano l'unità formale dell'impianto nella continuità
del tessuto urbano. L'architettura spontanea dei centri, pur influenzata
da fattori topografici locali, ha la struttura tipica della casa
di pendio con uno schema molto semplice, quasi elementare: l'impianto
di base è rettangolare, con tetto a capanna e lo sviluppo
in altezza è modesto e solo raramente si raggiungono i tre
piani.
La muratura in pietra è a vista, essendo sconosciuto l'uso
dell'intonaco, con conci squadrati nei parametri d'angolo e con
pezzature irregolari nella muratura interna.
Le aperture, sempre molto ridotte, anche in relazione al clima rigido
nel periodo invernale, sono poste in posizione simmetrica rispetto
all'asse dell'edificio, l'architrave che le sovrasta come pure gli
stipiti di porte e finestre, sono in pietra o in legno. Il piano
terra, a seconda delle esigenze, è utilizzato come stalla
con annesso deposito per paglia o fieno, o come magazzino per il
grano, le patate o gli altri prodotti agricoli; a questo ambiente
si accede mediante un criptoportico che sorregge le scale che conducono
al piano superiore e sotto cui i contadini sostavano per riparare
o depositare gli attrezzi. L'accesso alla parte sovrastante della
casa, riservata esclusivamente ad abitazione della famiglia, avviene
attraverso la scala esterna che termina con un terrazzo o più
semplicemente con un ballatoio. La rampa, avente un andamento condizionato
dalla pendenza del terreno, si presenta parallela o perpendicolare
alla facciata o, più spesso, costituita da due rampe poste
in posizione d'angolo. Negli insediamenti a quota più alta
la terrazza assume la forma di un portico coperto per riparare l'ingresso
dell'abitazione dalla pioggia e dalla neve; sotto queste logge spesso
veniva sistemato il forno.
Lo schema distributivo interno è assai elementare e comune,
con piccole varianti determinate dalle esigenze familiari, dalle
condizioni climatiche e dalle diverse soluzioni adottate dalla popolazione
per adeguarsi alle forme di economia, agli edifici di tutto il comprensorio.
Al primo piano troviamo un ambiente aperto direttamente sulla terrazza,
con funzioni di disimpegno, e tre camere di uguale dimensione, prospicenti
un corridoio centrale parallelo alla scala in legno a una sola rampa,
molto ripida, che da accesso al piano superiore dove si trova la
cucina, il locale adibito al deposito dei prodotti di uso domestico
e la sala da pranzo.
Una ripida scaletta, spesso a pioli, porta alla soffitta e all'essiccatoio.
La cucina posta al secondo piano assolve anche la funzione di riscaldare
il sottotetto che molto spesso era adibito a essiccatoio per castagne,
funghi o altri prodotti: in questi il soffitto, costituito da canne
intrecciate, è lasciato senza altra rifinitura per potere
permettere il passaggio del calore.
Il solaio è in legno, come tutta la struttura interna della
casa, coperta con tetto formato da lastre di pietra sovrapposte
e fermate da grosse pietre di forma e misura irregolare; gli edifici
sono privi di servizi che venivano posti esternamente in piccoli
locali situati in prossimità delle case stesse.
Quando la stalla è separata dall'abitazione, quest'ultima
presenta la cucina al piano terra aperta direttamente sull'aia o
sulla strada e la solita divisione interna simmetrica rispetto all'asse
centrale costituito dalla sala.
La stalla spesso si affaccia col deposito degli attrezzi e il fienile
sullo spiazzo retrostante l'abitazione e si articola su due piani:
al piano terra, rivolto verso valle, troviamo il ricovero per gli
animali e il deposito del fogliame al piano superiore il fienile
a cui si accede mediante una scaletta in legno.
Frequenti sono le cascine e i casoni posti in prossimità
dei pascoli o nei boschi per dare un immediato ricovero al fieno
e alle foglie o, più raramente, agli animali.
Le cascine sono costruite completamente con materiale ligneo, mentre
i casoni hanno pareti in pietra, si sviluppano su due piani, sono
di dimensioni maggiori e di struttura più complessa.
Il tipo di cascina più comune è a pianta rettangolare
con struttura portante in legno e tamponamento in rami intrecciati;
la copertura è in paglia con tetto a due spioventi.
In tutto il comprensorio, ma principalmente nella valle del Brugneto,
si trovano anche cascine che presentano una struttura molto interessante:
l'impianto di base è sempre rettangolare, ma la parte posteriore,
ampliandosi a formare una sorta di abside, assume una forma semiellittica;
in qualche caso l'elemento curvo si trova nella parte anteriore,
ma qui la parete rimane piana mentre l'elemento curvo del tetto
si inserisce solo nella parte alta della falda in prossimità
della linea di colmo.
La mancata utilizzazione, l'abbandono, sommati all'azione erosiva
degli agenti atmosferici, hanno nella maggioranza dei casi fatto
crollare il manto di copertura in paglia, mettendo a nudo la struttura
portante in legno dalla forma estremamente interessante e complessa.
Attualmente solo poche persone anziane sono ancora capaci di lavorare
il legno e la paglia seguendo il sistema e i metodi tradizionali,
mentre le necessarie riparazioni vengono attuate utilizzando materiali
estranei quali il cotto e la lamiera ondulata che deturpano irrimediabilmente
le strutture originali.
Si va così lentamente perdendo una delle forme costruttive
più semplici e caratteristche che ha le sue origini in tempi
assai remoti.
(L'articolo è tratto dal libro "Liguria territorio e
civiltà - Valle Trebbia" di Annamaria Facco Parodi Sagep
Editrice, Genova - 1977)