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La Chiesa di S. Stefano chiede l'aiuto del Parco
La Val Trebbia, a dispetto dello spopolamento e dello stato di abbandono che l’ha caratterizzata dal secondo dopo­guerra, è ricca di testimonianze storiche di cultura materiale. Ad esse, oltre alle abitazioni rurali, si possono assimilare anche i piccoli edifici religiosi, quasi sempre edificati da locali, disseminati per il territorio.
All’interno dell’area cimiteriale di Fontanarossa in comune di Gorreto, sorge un piccolo edificio di culto, la chiesa di S. Stefano che, per le sue proporzioni costruttive, costituisce uno dei più begli esempi di architettura ecclesiastica presenti nell’alta valle. La leggenda narra di una sua origine addirittura legata alle scorribande saracene, e di una successiva riconversione nel tempo ad un uso ecclesiastico. Le indagini effettuate nel corso della stesura del progetto di consolidamento e recupero, commissionato dall’Amministrazione Comunale con fondi (50.000 euro) messi a disposizione dal Parco Antola, hanno portato invece a presumere un processo costruttivo portato avanti per fasi successive: abside, navata, campanile. Nonostante gli sforzi degli Enti sopra menzionati (oltre agli interventi finanziati dall’Ente Parco anche il Comune ha provveduto a far eseguire un consolidamento del terreno di fondazione mediante micropali), anni di abbandono e mancanza di manutenzione hanno portato alla dichiarazione d’inagibilità dell’edificio. La mancanza di fondi ed un certo raffreddamento dell’interesse istituzionale hanno impedito di portare avanti il programma progettuale intrapreso alcuni anni fa. La comunità locale, oltre ad essere molto legata all’ edificio, ritiene che un suo recupero potrebbe costituire un passo importante verso la valorizzazione a fini culturali e turistici del patrimonio storico-architettonico del comprensorio della Val Trebbia, anche in funzione di quella inversione di tendenza che da sempre le Istituzioni stanno cercando di innescare in merito allo spopolamento e all’abbandono di queste aree. Al sottoscritto non rimane che farsi portavoce di quest’esigenze e confidare in un’attenzione “fattiva” da parte delle Istituzioni.

Aldo Zanardi (Consigliere del Parco dell'Antola)

Una bella notizia dell’ultimo minuto ci consente di rispondere positivamente alla lettera di Aldo Zanardi. Risulta infatti dal sito web della Presidenza del Consiglio, a pag.10 del DPCM del 23.11.2007, pubblicato sulla G.U. N.292 del 17.12.2007, un finanziamento di 156.000 euro alla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria finalizzato al “consolidamento e restauro della Chiesa di S.Stefano nel Cimitero di Fontanarossa a Gorreto”. Ce l’ha confermato anche Mons. Lusignani, responsabile per il patrimonio della Curia di Piacenza, proprietaria dell’edificio: “Dei 255 milioni di euro di opere approvate, ne sono stati finanziati solo 46 milioni, e tra questi rientra anche la chiesa di S. Stefano; è' un'inattesa buona notizia frutto dell'aver inoltrato anni fa la domanda alla Presidenza del Consiglio per usufruire dei contributi dell'8 per mille gestiti direttamente da quella”. Sentita al proposito anche l’Arch. Balbi, incaricata per la Val Trebbia della Sovrintendenza per i Beni Architettonici della Liguria, dichiara: “Siamo in prudente attesa di una conferma ufficiale della disponibilità dei fondi”. E’ con viva soddisfazione che commento la notizia, perché ci consegna la concreta speranza che i nuovi fondi consentano il recupero e l’apertura al pubblico di S. Stefano, aggiungendo un importante tassello alla politica di infrastrutturazione del territorio sostenuta dal Parco e confermando il valore di quanto abbiamo investito in questo monumento, che potrà arricchire l’offerta della Rete Museale delle Valli Scrivia e Trebbia.

Roberto Costa (Presidente del Parco dell'Antola)

(Articolo tratto dal N° 13-Gennaio 2008 del trimestrale "Le voci dell'Antola")

La chiesa di Santo Stefano







 
 

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