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Valeriana
(Valeriana officinalis L.)
   

Famiglia: Valerianacee

Descrizione: Pianta erbacea con steli lunghi e scanalati che raggiungono da 0,5 a 2 m di altezza. I fiori sono piccoli, di colore rosa e raggruppati in ramoscelli terminali.

Dove si trova: Cresce ai limiti dei boschi, dei prati umidi e sulle rive dei fiumi dell’Europa continentale, ma scompare nella regione mediterranea. In Italia si trova quasi esclusivamente in montagna. Si è acclimatata nel Nordamerica e nel cono sud del continente americano.

Le parti utilizzate: La radice e il rizoma. Il rizoma si raccoglie in autunno o in primavera, estirpando piante di almeno due-tre anni; si lava e si taglia, se occorre, in due per il lungo. Il rizoma si essicca al sole o in stufa a calore moderato (non superare i 40 °C); si conserva in recipienti di vetro o porcellana al riparo dalla luce.

Proprietà:  Sedative del sistema nervoso, antispastiche, antinevralgiche, leggermente ipnotiche.Le radici della valeriana contengono circa l’1% di un olio essenziale dall’effetto antispastico composto da numerosi elementi (terpeni, esteri di borneolo, ecc.) e dall’1% al 5% di valepotriati, sostanze alle quali si è sempre attribuito l’effetto sedativo della valeriana; oggi si è arrivati a stabilire con certezza che il principio attivo più importante di questa pianta è il baldrinal.
La valeriana agisce come tranquillante, sedativo, sonnifero (favorisce il sonno), analgesico (calma il dolore), antispastico e anticonvulsivo. La sua azione interessa il sistema nervoso centrale e quello vegetativo, riducendo l’ansia. Inoltre abbassa la pressione arteriosa. Le sue proprietà sono simili a quelle dei principali tranquillanti o neurolettici ma, a differenza di questi, non hanno effetti tossici. Le indicazioni sono: Distonie neurovegetative: ansia, nevrosi dovuta ad angoscia, nevrastenia o irritabilità, mal di testa, palpitazioni, aritmie, ipertensione arteriosa essenziale (di causa non organica), tremori, nevrosi gastrica (disturbi delle innervazione gastrica), colon irritabile e diverse altre malattie psicosomatiche.
1.Depressione nervosa ed esaurimento.
2.Insonnia: grazie alla sua azione sonnifero la valeriana dà risultati molto buoni se all’infuso si abbina un bagno con il decotto, prima di coricarsi. 3.Epilessia: consumata regolarmente, previene la comparsa degli attacchi epilettici. Non sostituisce i medicinali antiepilettici, ma può contribuire a ridurne le dosi.
4.Asma: come nel caso dell’epilessia, è più efficace nella prevenzione che nel trattamento dell’attacco acuto. La sua azione antispastica e sedativa evita lo spasmo dei bronchi, che assieme all’edema della mucosa è uno dei fattori responsabili dell’asma. 5.Dolori: grazie al suo effetto analgesico risulta utile per mitigare i dolori sciatici e reumatici. Inoltre, può dare buoni risultati anche con applicazioni esterne. Si pone sulla zona dolorante per alleviare il dolore in caso di contusioni, lombaggini, sciatica, stiramenti muscolari e dolori reumatici.

Preparazione e uso:
Uso interno:
Per distonie neurovegetative, depressione, insonnia, epilessia, asma e dolori.
Infuso – 15-20 g di radice tritata per 1 litro di acqua. Bere fino a 5 tazze al giorno dell’infuso, eventualmente dolcificato con miele. In caso di insonnia, bere una tazza preferibilmente mezz’ora o un’ora prima di coricarsi.
Macerazione – 100g di radice per 1 litro di acqua calda. Lasciar riposare per 12 ore. Bere 3-4 tazze al giorno.
Polvere di radice – somministrare 1 g 3-4 volte al giorno.
Uso esterno:
Per alleviare il dolore in caso di contusioni, lombaggini, sciatica, stiramenti muscolari e dolori reumatici.
Impacchi – con un decotto di 50-100 g di radice secca fatta bollire in 1 litro di acqua per 10 minuti. Si applicano caldi sulla zona dolorante.
Si abbina il bagno con il decotto all’infuso per migliorare i risultati. Bagni di acqua calda, dall’azione sedativa, preparati aggiungendo all’acqua 1-2 litri dello stesso decotto di valeriana indicato per gli impacchi.


Arnica Basilico Borsa di Pastore
Camomilla Castagno Centaurea minore
Cicoria Coda di cavallo Felce dolce
Fiordaliso Fragola Genzianella
Ginepro Gramigna rossa Lampone
Lanciola Lavanda Malva silvestre
Margherita Margheritina Mirtillo
Nocciolo Noce Ononide spinosa
Ortica comune Piantaggine maggiore Primula
Prugnolo Pungitopo Ribes
Rosa canina Rovo Salvia selvatica
Sambuco Sorbo Tarassaco
Valeriana Viola mammola Vischio







 
 

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